VIRNA LISI

Ancona 8 novembre 1936 - Roma 18 dicembre 2014

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Virna Lisi, nome d'arte di Virna Pieralisi, è stata un'attrice italiana.
Ha ottenuto numerosi premi per le sue interpretazioni: due David di Donatello, sei Nastri d'argento, un Globo d'oro e tre Grolle d'oro, oltre a diversi premi onorari: un David di Donatello speciale per il prestigio della sua carriera, un David di Donatello, un Globo d'oro, una Grolla d'oro e un Ciak d'oro alla carriera.
Nel contesto internazionale ha ottenuto un Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes 1994 per il ruolo di Caterina de' Medici in La Regina Margot, che le è pure valso, prima interprete non francese della storia, un Premio César per la migliore attrice non protagonista.
Ha recitato anche a Hollywood, esordendo accanto a Jack Lemmon in Come uccidere vostra moglie nel 1965. È poi apparsa con Tony Curtis e George C. Scott in Due assi nella manica e con Frank Sinatra e Anthony Franciosa in U-112 assalto al Queen Mary, oltre che in due film con Anthony Quinn, Il segreto di Santa Vittoria (film premiato con il Golden Globe come miglior film commedia o musicale) diretto da Stanley Kramer, e La 25ª ora.

 

 
 

Il nome di Virna Pieralisi avrebbe dovuto essere Siria; tuttavia l'ufficiale dello stato civile lo rifiutò, poiché la Siria non era una nazione alleata dell'Italia. Il padre inventò su due piedi il nome Virna, scoprendo solo dopo che era un nome realmente esistente.
Nacque ad Ancona. Dopo aver vissuto la sua infanzia a Jesi, suo padre Dario, commerciante di piastrelle di marmo, si trasferì per motivi di lavoro a Roma con tutta la famiglia.
Qui Virna fu scoperta dal cantante e attore Giacomo Rondinella (amico di famiglia dei Pieralisi), che le fece conoscere il produttore cinematografico Antonio Ferrigno. Ferrigno la mise sotto contratto a diciassette anni, nonostante l'iniziale contrarietà di suo padre; cominciò così a muovere i primi passi nel cinema adottando lo pseudonimo Virna Lisi; nella prima metà degli anni cinquanta recitò con ruoli di rilievo in numerosi film del filone strappalacrime, allora molto in voga tra il pubblico, diretti da registi specialisti di questo genere come Carlo Borghesio, Giorgio Pàstina e Luigi Capuano. Grazie alla classe e al portamento, a inizio carriera fu anche modella, posando per lo stilista Vincenzo Ferdinandi.

 

Dalla metà del decennio cominciò a comparire anche in pellicole d'autore e uno dei suoi ruoli più significativi fu quello di Milena, la cassiera del bar per cui perde la testa il ragionier Osvaldo Bisigato, interpretato da Gastone Moschin, in Signore & signori (1966) di Pietro Germi, film premiato con la Palma d'oro al Festival di Cannes del 1966.
Al pari di altre note attrici italiane come Claudia Cardinale e Sylva Koscina, nello stesso periodo venne chiamata a Hollywood, dove le major cinematografiche americane stavano cercando di lanciare una possibile erede di Marilyn Monroe. La Lisi firmò un prestigioso contratto in esclusiva di sette anni con la Paramount e si trasferì dunque a Los Angeles.

 

 

Il suo primo film hollywoodiano fu nel 1965 la commedia Come uccidere vostra moglie di Richard Quine, interpretato accanto a Jack Lemmon, Terry-Thomas e Claire Trevor, che ottenne un grande successo (fu il maggiore incasso americano della stagione 1965-1966): rimase negli annali, all'inizio del film, la scena in cui la Lisi usciva all'improvviso dalla torta di una rumorosa festa di addio al celibato, e con indosso solo un bikini coperto di panna montata. Apparve poi in Due assi nella manica di Norman Panama, con Tony Curtis e George C. Scott, e U-112 assalto al Queen Mary di Jack Donohue, con Frank Sinatra e Anthony Franciosa, entrambi film del 1966 e di buon successo. Sembrava l'inizio di una sfolgorante carriera negli Stati Uniti, ma la Paramount e lo star system hollywoodiano imposero alla Lisi regole troppo restrittive, di fatto relegandola allo stereotipo della pin-up: bionda platinata, sexy e un po' svampita, in cui l'attrice marchigiana non si sentiva affatto realizzata e valorizzata come interprete.

 
 

Gli anni novanta si aprirono per l'attrice con due miniserie televisive: la produzione internazionale I misteri della giungla nera (1991) di Kevin Connor con Kabir Bedi e Stacy Keach (di cui poi venne distribuita all'estero una riduzione cinematografica) e Passioni (1993) di Fabrizio Costa.
Nel 1994 interpretò Caterina de' Medici nel film francese La Regina Margot di Patrice Chéreau, che la scelse dopo avere scartato Giulietta Masina e dopo il rifiuto di Monica Vitti. Il regista, tuttavia, secondo la stessa Virna Lisi, non la riteneva adeguata al ruolo. Il film, tratto dal romanzo omonimo di Alexandre Dumas padre, fu presentato al Festival di Cannes, ottenendo il Premio della giuria e il Prix d'interprétation féminine, vinto proprio dall'attrice marchigiana.

 

Per il film, del resto, Virna Lisi fece incetta di premi e riconoscimenti: fu candidata ai David di Donatello e vinse sia il Premio César (è stata la prima attrice non francese ad aggiudicarsi tale premio)sia il Nastro d'argento, in tutti e tre i casi concorrendo nella categoria riservata alla migliore attrice non protagonista.

 

Il 21 settembre 2013 morì il marito Franco Pesci, dopo 53 anni di matrimonio. Nel maggio del 2014, dopo dodici anni di assenza, tornò su un set cinematografico nella commedia di Cristina Comencini Latin Lover, che uscì postuma nel marzo 2015. Per quest'ultima interpretazione l'attrice ricevette nel maggio e poi nel giugno del 2015 le candidature postume al David di Donatello e al Globo d'oro come migliore attrice.
Avrebbe poi dovuto prendere parte alla realizzazione del sequel della serie Il bello delle donne, prodotta da Mediaset, le cui riprese avrebbero dovuto svolgersi tra la fine del 2014 e i primi mesi del 2015, ma furono poi posticipate di oltre un anno; tale sequel, in onda nel 2017, venne dedicato alla sua memoria. Sempre nel 2015 avrebbe dovuto prendere parte, insieme a Gabriel Garko, a un'altra fiction Mediaset, Non è stato mio figlio, nella quale avrebbe dovuto interpretare la protagonista; il ruolo fu poi affidato a Stefania Sandrelli. Nel settembre 2014 rilasciò al quotidiano Il Giornale un'intervista nella quale ipotizzava una limitazione della carriera sulla base del proprio orientamento politico.

 

Morì nel sonno il 18 dicembre 2014, a 78 anni, un mese dopo aver scoperto di avere un cancro ai polmoni. Il figlio Corrado rifiutò la camera ardente in Campidoglio offerta dall'allora sindaco di Roma, Ignazio Marino, preferendo dei funerali in forma privata, nel rispetto della riservatezza che ha sempre caratterizzato la Lisi nella sua vita privata. Il rito fu celebrato il 20 dicembre nella chiesa di San Roberto Bellarmino, nel quartiere Parioli, dove l'attrice abitava. È sepolta nel cimitero di Prima Porta di Roma, accanto al marito.
In sua memoria è nata la "Fondazione Virna Lisi" che ha istituito il Premio Virna Lisi, riconoscimento alla carriera assegnato ad attrici italiane che si sono distinte anche all'estero.