La Dote
Tratto dal libro "La Dote" di Lorraine Paolucci Macchello

Copyright Lorraine Paolucci Macchello

 

Questa pubblicazione di una parte del libro scritto da Lorraine, vuole essere un ringraziamento alla scrittrice stessa, nonché un contributo a ricordo di quanti hanno vissuto e vivono tuttora il fenomeno dell'emigrazione.

 

 

Da anni il nostro paese vive il fenomeno dell'immigrazione. Persone principalmente spinte da motivazioni economiche per sfuggire alla povertà, partono alla disperata ricerca di una condizione di vita migliore, lasciando il loro paese e i propri cari in cerca di "fortuna". Persone che una volta inserite sia in ambito lavorativo sia sociale, contribuiscono, in maniera sostanziale, a cambiare il tenore di vita dei familiari rimasti nella terra d'origine. In contrapposizione a quanto appena menzionato, molti italiani, sin dai primi del 900, hanno vissuto lo stesso fenomeno, l'emigrazione. Quanti di noi hanno udito storie di persone partite alla volta di terre lontane in cerca di fortuna, quanti di noi hanno parenti che un tempo sono emigrati oltre oceano per sfuggire alla guerra, alla fame, all'oppressione. Siamo nel giugno del 1920 quando Carlo Paolucci, all'età di 27 anni, parte da Montecchio, un paese del Pesarese alla volta dell'America. Maggio 1921. Maria Barbieri all'età di 22 anni lascia l'Italia per andare in america e dopo 51 giorni dalla partenza, il 9 luglio a North Beach, San Francisco, si unisce in matrimonio con Carlo Paolucci. Carlo Paolucci, fratello di Adele Paolucci in Cesarini madre di Carlo Cesarini...mia nonna, mio padre. La nonna che non ho mai conosciuto, morta qualche anno prima della mia nascita. Sono trascorsi 88 anni da quella partenza, e oggi 20 aprile 2008, sono a pranzo con Lorraine Paolucci Macchello, figlia di Carlo e Maria.

Pesaro 1966 - La famiglia Macchello e Maria

 

 

Un corpo esile che trasmette una impressionante forza vitale, movimenti leggeri e aggraziati, nei suoi occhi un pizzico di amarezza e tristezza forse dovuta alla partenza, al ritorno in america, lasciando quei luoghi dove tutto ebbe inizio e mai fine. Lorraine passeggia tra i tavoli dei parenti, si sofferma a parlare con tutti, ma è ai più giovani che ricorda quel messaggio; mai dimenticare chi siamo e da dove siamo venuti.  Una cugina che ho visto ma che non ho conosciuto all'età di 6 anni a Pesaro, era il 1966. Accompagnata dalle sue tre figlie, Ronda, Carla, Paula e dal nipote Adam, Lorainne si trova in italia dove il 17 aprile 2008, presso una sala della Provincia di Pesaro, è stato presentato il suo libro dal titolo "La dote", un tributo ai suoi genitori. Scritto in inglese e tradotto in italiano, il libro è il riassunto di oltre mezzo secolo di vita dei Paolucci i quali, dopo aver superato i disagi sociali, difficoltà economiche causate dalla grande depressione americana del 1929, trovano la gioia per la nascita della primogenita Lorraine (1925), e l'amarezza per la morte della seconda figlia Ada, avvenuta solo 1 mese dopo la nascita (1931). Aperto il libro, la lettura si protrae per ore e ore, e ad ogni ora scorrono velocemente gli anni e i decenni di vita di Carlo e Maria, di Lorraine sposa di Hugo (nato in Italia a Genova e trasferitosi con la famiglia a San Francisco all'età di 8 anni), e quella delle sue figlie.

 

 

 

Massimo Cesarini e Lorraine Paolucci Macchello

Appaiono da subito evidenti i legami tra le famiglie dove le problematiche sono spesso condivise. I valori della famiglia, del denaro, della gioia e del dolore, sono stati indelebilmente inculcati da Carlo e Maria attraverso le successive generazioni, a tutti i componenti.

 

Particolarmente forte quello delle origini. "Mai dimenticare chi siamo e da dove siamo venuti". "Mai dimenticare i volti e i legami con l'Italia". Un valore esaltato nell'agosto del 1988 quando all'età di 66 anni morì mio padre. Qualche tempo dopo mi fu recapitata una lettera proveniente dall'america. All'interno oltre ad un manoscritto con parole di conforto per la cara perdita, trovai una banconota da venti dollari per l'acquisto di fiori da depositare sulla tomba. Nel libro Lorraine descrive gli eventi che hanno caratterizzato i periodi, con semplicità che spesso sembrano materializzarsi attorno, dando la sensazione di essere al centro della scena, i caratteri della stampa emanano l'aria e gli odori degli ambienti, e nonostante gli occhi sensibilmente gonfi e offuscati da qualche lacrima, riesco a intravederne i colori.

 

Un'importante testimonianza che mi conduce al completamento sulla conoscenza della famiglia Paolucci. Nella mia famiglia sin da piccolo, i miei genitori mi raccontavano di zio Vincenzo e di zia Ramona la moglie, che puntualmente ogni anno, specie nel periodo natalizio, era solito scrivere a mio padre. Ricordo ancora quelle lettere a firma Vincent Paolucci. Vincenzo Paolucci, fratello di Carlo Paolucci giunto in America nel 1923 all'età di 17 anni. Ora è luce piena su questo tratto di storia ammantato dal tempo, dopo tanti anni il valore del messaggio è giunto a me, un'altro passo all'ampliamento della conoscenza sulle origini come Carlo e Maria hanno voluto e come Lorraine, per loro volere, ha tramandato.

 

Con affetto, Massimo Cesarini

 

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