GROTTA DEL BEATO BERNARDO QUINTAVALLE A SEFRO

Testo e fotografie

  LOCALITA'   ALTA VALLE DEL POTENZA

MC

Regione Marche Ass.Turismo
  TEMPO DI PERCORRENZA   20 MINUTI A PIEDI (SOLO ANDATA)

E

 
  SEGNALETICA   ASSENTE  
  GRADO DI DIFFICOLTA'   ESCURSIONISTICO  

 

COME ARRIVARE

 

Si imbocca la statale n. 361 che da Porto Recanati, superate San Severino Marche e Castelraimondo, conduce a Pioraco; da qui si prende la strada per Sefro che costeggia il Fiume Scarsito; a circa 1 km prima di Sefro si devia sulla sinistra all'imbocco di una valle che porta verso i Piani di Montelago e si supera il centro abitato di Agolla; si prosegue lungo la carrareccia che s'innalza per il versante orientale del Monte Cesito per circa 1,5 km fino all'ampia sella prativa della località Trebbio dove si parcheggia.

 

Da qui bisogna scegliere tra i numerosi sentieri presenti quello che, in piano, entra nel bosco che ammanta il versante sud del Monte Crestaio e che, scendendo gradualmente, si porta sotto le ben visibili pareti calcaree dove si aprono le grotte.


DESCRIZIONE

 
 

Dal magico nodo di Trebbio (trivio), dove da sempre secondo la tradizione popolare le forze maligne vengono tenute lontane grazie alla presenza di una piccola edicola, si prende il sentiero che in dirczione della valle delle Carpesene conduce sul versante roccioso meridionale del Monte Crestaio. Qui diverse faglie hanno intensamente contorto e ripiegato gli strati di roccia calcarea creandovi numerosi incavi che gli eremiti hanno riadattato per trovare rifugio, tanto che la zona è conosciuta come le Grotte dei Frati. Alla base degli scogli si aprono diverse grotte e ripari poco profondi certamente utilizzati come sede abitativa, come testimoniano i numerosi coppi e pietre conce ancora visibili; la presenza di alcune piante di fichi inselvatichite nel bosco suggerisce un'utilizzazione del sito come orto o piccolo campo da parte dei monaci. Nei pressi sono visibili le fondamenta di un antico piccolo edificio probabilmente appartenenti all'antica chiesa di San Bartolomeo.

PER SAPERNE DI PIU'

 
 

II luogo è conosciuto anche come "le carceri", nome che popolarmente si dava ai luoghi dove vivevano eremiti. Nella Cronaca delle sette tribulazioni dell'Ordine dei Frati Minori di Angelo Clareno, storico capo carismatico della corrente degli Spirituali francescani, si racconta che fra Bernardo Quintavalle, nobile di Assisi e primo compagno di Francesco, perseguitato da Frate Elia Generale dell'Ordine, si rifugiò a vivere per due anni nella montagna di Sefro, aiutato da un boscaiolo. Dopo la partenza di Bernardo altri eremiti si sono certamente succeduti nel luogo, forse gli stessi francescani che si insediarono più tardi a Pioraco. Ad Agolla si dice che l'ultimo eremita, diversi anni fa, venne a morire ospitato nella canonica del paese, lasciando i boschi del Crestaie alla Parrocchia: per questo motivo ancor oggi essi vengono chiamati le macchie del prete.

 

 
DA SCOPRIRE
Da visitare a Sefro anche i ruderi della Chiesa di San Paolo del secolo XIII nella frazione Sorti, i resti dell'Eremo di San Benedetto di Ninguaro del XII secolo e le tracce dell'Eremo del Santo Sepolcro dell'Escurosa del XIII secolo.
 

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