NUMANA

Un viaggio attraverso i luoghi che caratterizzano la nostra regione.

 

Le città, la cultura, l'arte e la cucina del territorio.

Altitudine: 65 m. s.l.m.

Abitanti: 3.293

 
   

Testo e Fotografie: Regione Marche Assessorato al Turismo

 
 

Il centro storico di Numana, antico borgo di pescatori, è arroccato sull'alto di una collina nella parte meridionale del monte Conero ed offre una splendida vista sulle baie e le insenature del litorale sottostante. Il sito fu abitato nella preistoria e sin dall'VIII secolo a.C. ebbe un'importante funzione di porto dei Piceni, spesso utilizzato dai Greci per la navigazione di cabotaggio. Fu uno scalo molto frequentato nei secoli VI-V a. C., come testimoniano gli ingenti corredi di vasi attici rinvenuti nelle oltre mille sepolture messe in luce nelle necropoli site sull'alto delle colline tra il fosso dei Molini e il fosso della Fonte. Con la conquista del Piceno da parte dei romani, la città cadde in servitù, pur continuando a mantenere una certa importanza e autonomia.

 

Nel 558 fu distrutta da un forte terremoto, ma la sua decadenza iniziò verso il Mille e si accentuò nel secolo XIV a causa di un nuovo terremoto (1292). Legata ad Ancona negli anni successivi, riprese nel 1868 l'antico nome che era stato modificato nel Medioevo in Umana. La bellezza di Numana risiede nel magico connubio tra la città storica aggrappata alle pendici del Cenerò e lo splendido paesaggio di mare e colline che la circonda. Il paese si compone di tre parti: Numana Alta sulle estreme pendici del monte, avvolta dal verde, Numana Bassa con il frequentato e ben attrezzato porto, la bella spiaggia di ghiaia fine e i tanti ristoranti caratteristici e Marcelli, la zona più moderna della Riviera del Conero, dotata di numerosi villaggi turistici, residence e varie strutture ricettive.

 

 

Spiagge pulite, qualità delle acque e buon livello dei servizi turistici sono alla base dei numerosi conferimenti a Numana e al suo porto della prestigiosa Bandiera Blu d'Europa. La visita della cittadina può aver inizio dalla Piazza del Santuario dove si affacciano l'ex Palazzo del Municipio, un edificio del 1773 un tempo utilizzato come residenza estiva dei Vescovi di Ancona, e il moderno Santuario del Crocifisso nel cui interno, oltre ad alcune tele di Andrea Lilli, è conservato un venerato Crocifisso in legno di cedro, significativa scultura di ambito bizantino risalente ai secoli XIII -XIV, considerato opera dei Santi Luca e Nicodemo dalla tradizione locale. Dirigendosi in dirczione della panoramica piazza Nuova, s'incontrano una fonte (restaurata) che rappresenta quanto è rimasto di un antico acquedotto romano proveniente dal Conero, e i ruderi di un muro romano in opus reticulatum. Nei pressi non si può mancare di visitare \'Antiquarium Statale, nei cui locali è esposta una ricca e ben documentata collezione di reperti che spaziano dalla civiltà picena all'età romana. Si prosegue lungo la centrale via Roma lasciando sulla sinistra la strada che scende alla spiaggia di Numana Alta e, sulla destra, la gradinata detta "la Costarella" (sede durante l'estate di esposizioni d'arte) che porta alla spiaggia di Numana Bassa e all'animato porto. In breve si raggiunge la Piazzetta della Torre a picco sul mare, in cui la vista spazia dal promontorio del Conero fino a Loreto e Porto Recanati, e dove si possono osservare i resti di una antica Torre crollata nel 1928, forse avanzo della cinta medievale.

 

PER SAPERNE DI PIU'

Dell'antica Numana fondata dai Siculi oltre 2000 anni prima di Cristo rimangono solo la necropoli del villaggio piceno e scarsi resti di edifici. Tutto il resto probabilmente giace in fondo al mare, come sembrano dimostrare la presenza di ruderi sommersi davanti al porto di Numana e il ritrovamento, a pochi metri dalla riva, di significative sculture come la Testa di guerriero piceno conservata nel Museo Archeologico di Ancona. Con mare limpido anziani pescatori dicono di aver visto mura e colonnati sott'acqua e ancor viva è la leggenda secondo cui, nelle notti di tempesta, si possono sentire i rintocchi delle campane sommerse. Si racconta che fu una regina che, non accolta nel modo dovuto da Numana la superba, fece radere al suolo la città con l'ordine di gettare le macerie in mare. Storicamente però la distruzione del sito è da ricondurre ai terremoti e ai maremoti che colpirono la zona nel 558 e nel 1292.

 

 

 

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