SIROLO

Un viaggio attraverso i luoghi che caratterizzano la nostra regione.

 

Le città, la cultura, l'arte e la cucina del territorio.

Altitudine: 125 m. s.l.m.

Abitanti: 3.313

 
   

Testo e Fotografie: Regione Marche Assessorato al Turismo

 
 

Sita sul versante meridionale del Monte Conero, a picco su un mare limpido e a due passi da incantevoli spiagge, Sirolo presenta una struttura a graticcio d'impianto medievale. I ritrovamenti effettuati in località Monte Colombo (ora nell'Antiquarium di Numana) e riconducibili in gran parte al Neolitico, inducono a pensare che il territorio fosse abitato già in epoca preistorica. Importante centro piceno, come attestano le tombe rinvenute nel 1949 presso il Municipio, fu in epoca romana una dipendenza del municipio di Umana. Al 560 risale l'origine del nome, quando Sirio, un condottiero al servizio di Belisario, dopo la vittoriosa guerra contro i Goti nel 550, ebbe in dono il feudo del Conero. Antica terra di guerrieri, Sirolo ha fama di essere stata una fortezza inespugnabile, capace di resistere agli attacchi grazie alle possenti torri, alle mura e alla posizione strategica. Nell'XI secolo fu feudo dei conti Cortesi, nobili di origine franco-germanica, che qui eressero un castello fortificato e che, nel 1038, donarono ai monaci benedettini la Badia che sorge in cima al monte Conero, oggi Chiesa di San Pietro.

 

Nel 1225 il paese passò sotto il dominio di Ancona per poi essere annesso, fino all'Unità d'Italia, ai territori dello Stato Pontificio. Immerso nella natura incontaminata del Parco Regionale del Monte Conero, l'antico borgo di Sirolo, soleggiato e ventoso, è disposto tra un mare pescoso (nello stemma del paese compare una spigola) e le ondulate colline della campagna circostante, ricche di grano, viti (da cui l'ottimo Rosso Conero) e olivi. Nei numerosi e animati vicoli vivevano un tempo artigiani e commercianti, come testimoniano i nomi delle vie, tra cui il vicolo dei ciabattini, quello degli armaioli e quello del cerusico.

 

 

Si può iniziare la visita del paese da via Italia che conduce alla Piazza Vittorio Veneto, incantevole balcone dove la vista si apre sulle bianche falesie del promontorio del Conero fino alle dolci marine del litorale meridionale. Qui sorge la Chiesa di San Nicolo (1765), con portale quattrocentesco e alto campanile; poco distante si trova l'ex Chiesa del SS. Sacramento, oggi adibita a taverna, nel cui portale è un rilievo quattrocentesco raffigurante la Madonna con Bambino. Proseguendo si raggiunge la Chiesa del Santo Rosario (edificata con materiale di reimpiego tra cui un Arcangelo Gabriele), nel cui interno è custodita una tavola del fanese Pompeo Morganti. Tra le mura dell'antica cinta, comprendenti un possente torrione e due archi medievali, si trova lo storico Teatro Cortesi, dedicato alla famiglia degli antichi feudatari. Merita una visita la Villa Vetta Marina che sorge al posto di un convento francescano di cui rimane solo il campanile e nei cui pressi si possono vedere due grandi olmi piantati, secondo la tradizione, da San Francesco di Assisi nel 1215 (nel corso del viaggio il Santo predisse la venuta, avvenuta 79 anni dopo, della Santa Casa di Loreto, profezia ricordata in forma di acrostico nella parola Picenum: Portatur luxta Conerum Edicula Nazarenae Virginis Mariae). Da non perdere il suggestivo Teatro alle Cave, ricavato da una cava abbandonata, che d'estate offre spettacoli indimenticabili sotto un cielo stellato. Sulla sommità del monte Conero sorge la romanica Badia di San Pietro, con facciata settecentesca, il cui interno a tre navate presenta pilastri e colonne dai bei capitelli.

 

Di notevole importanza la recente scoperta dell 'Area Archeologica "I Pini ", un sepolcreto piceno contraddistinto da numerose sepolture a circolo, tra cui la "Tomba della Regina di Sirolo" tumulata con due carri (VI sec. a. C.), i cui resti sono conservati nell'Arc-tiquarium di Numana. Dal centro storico, attraverso una serie di sentieri, si possono raggiungere le splendide spiagge ricche di baie, scogli e insenature, la cui bellezza è stata unanimemente riconosciuta con il conferimento della prestigiosa Bandiera Blu d'Europa.

   

 

Tra le varie si ricordano quelle dei Sassi Neri, di San Michele e la spiaggia Urbani che prende il nome dall'omonima grotta. Da segnalare, in particolare, la pittoresca spiaggia delle Due Sorelle, il cui nome rimanda ai due caratteristici scogli che s'innalzano maestosi di fronte alla costa.

 

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