PORTONOVO Parte Seconda


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SPIAGGE A NORD DI PORTONOVO
 
 

Spiaggia di Mezzavalle. Portonovo confina a nord con la spiaggia di Mezzavalle, lunga spiaggia libera che si può raggiungere solo facendo un breve tratto a nuoto oppure, dalla strada provinciale, percorrendo due sentieri pedonali, non lunghi ma abbastanza ripidi in alcuni tratti; Mezzavalle è frequentata da chi apprezza la sua elevata naturalità.

 
 

Spiaggia del Trave. Situata a nord di Mezzavalle, prende il nome dal Trave, un lungo scoglio naturale che si estende, a pelo d'acqua, per circa un chilometro verso il largo. Sopra di esso si trovava una costruzione abbandonata chiamata "Casotto Fattorini", costruita nei primi anni '50 dall'anconetano Raffaele Fattorini per essere utilizzata come postazione fissa per la pesca, e demolita nel gennaio 2020. Come su tutti gli scogli della Riviera del Conero, al Trave i moscioli (nome locale dei mitili), crescono in modo naturale; la loro pesca è rigidamente regolata. Non ha servizi né strutture turistiche.

 
 

Spiagge dei Campani, della Vedova, della Vena, scogliera dei Draghetti, spiaggia del Campo di Mare, scogli del Cavallo, spiaggia della Scalaccia, degli Scogli Lunghi, della Fonte. Questi tratti di costa sono raggiungibili da terra percorrendo impervi e panoramici sentieri detti localmente stradelli. Non hanno servizi né strutture turistiche. Ciò li rende adatti solo a coloro che amano frequentare zone di elevata naturalità. Alcuni di essi sono caratterizzati dalla presenza di grotte di pescatori scavate alla base delle rupi.

 

 

 

 

 

 

 

 

Spiaggia di Mezzavalle

 

Spiaggia del Trave

 

Spiaggia della Vedova

 
SPIAGGE A SUD DI PORTONOVO
 

Sotto le rupi di Monte Conero si estendono tratti di costa a picco, tratti di scogli e varie spiagge libere, raggiungibili camminando lungo la costa e, a volte, effettuando dei tratti a nuoto.

 
 

Spiaggia della Vela. Prende il nome dall'alto scoglio di forma triangolare sul quel si arrampicano gli appassionati di tuffi.

 
 

Spiaggia dei Sassi Bianchi. È l'ultima raggiungibile a piedi, essendo delimitata a sud da una rupe alta più di cinquecento metri che si immerge direttamente nel mare.

 
 

Spiaggia dei Gabbiani. Dopo la spiaggia dei Sassi Bianchi, procedendo a verso sud, nella roccia a picco sul mare si aprono alcune piccole grotte di erosione marina dette "I Forni"; dopo questo tratto un'insenatura accoglie la spiaggia dei Gabbiani, raggiungibile solo a nuoto o in barca. La spiaggia è delimitata da un'altissima parete a strapiombo. Si è già usciti dal Comune di Ancona per entrare in quello di Sirolo.

 
 

Cava Davanzali. Dopo la Spiaggia dei Gabbiani, un altro tratto di roccia a picco sul mare e poi la zona dell'antica cava di calcare, con interessanti strutture di archeologia industriale. Qui, sino agli anni Trenta, si apriva la Grotta degli Schiavi, lunga più di settanta metri, accessibile in barca e con una piccola spiaggia sul fondo, nella quale si trovava una sorgente d'acqua dolce.

 
 

Spiaggia delle Due Sorelle. È la più celebre spiaggia della Riviera del Conero, che prende il nome dai due grandi faraglioni vicini e simili nell'aspetto. Si trova nella punta più orientale del Monte.

 

 

 

   

La Vela

 

Le Due Sorelle

 
CHIESA DI SANTA MARIA DI PORTONOVO
 

La Chiesa di Santa Maria di Portonovo è un piccolo capolavoro romanico costruito dai benedettini dopo il 1034. Sorge su un piccolo rialzo roccioso che si protende nel mare ed è lambita dal verde della macchia mediterranea. Nell'atrio della chiesa una lapide ricorda i versi del XXI canto del paradiso dantesco:

 
«In quel loco fu' io Pier Damiano,
e Pietro Peccator fu' ne la casa
di Nostra Donna in sul lito adriano.»
 
(Canto XXI, vv. 120-123)
 

Questi versi parlano del soggiorno di San Pier Damiani prima a Fonte Avellana (in quel loco) e poi in una chiesa dedicata a Maria (casa di Nostra Donna) posta sulla riva del mare Adriatico to adriano) che, secondo alcuni, sarebbe da identificare nella chiesa e nel convento di Santa Maria di Portonovo; in questa chiesa Pier Damiani avrebbe assunto il nome di Pietro peccatore. Alla chiesa di Portonovo e all'icona della Theotokos di Vladimir in essa conservata era molto legato il celebre regista russo Tarkovskij, che ne parla nei suoi diari.

 

 

 

Chiesa di Santa Maria di Portonovo

 
IL FORTINO NAPOLEONICO
 

Fu costruito nel 1810, durante il Regno d'Italia di Napoleone, con l'intento di impedire lo sbarco di navi appartenenti alla flotta inglese, attratte dalla possibilità di rifornirsi di acqua potabile attingendo alla Fonte di Portonovo. A memento di ciò, ogni anno viene organizzata una rievocazione storica denominata Porto Nuovo 1811. Il fortino venne costruito per ordine del viceré d'Italia, il generale Eugène de Beauharnais; il progetto della fortificazione si ispira alle costruzioni dell'architetto Francesco di Giorgio Martini. Per la sua costruzione, si pensa, siano state usate anche le pietre dell'ormai distrutto monastero benedettino. Nel 1860, dopo la battaglia di Castelfidardo e l'entrata delle Marche nel Regno d'Italia, venne meno la funzione militare del fortino e l'edificio cadde in rovina. Negli anni sessanta un ottimo restauro lo ha riportato al suo splendore originale ed ora ospita un albergo.

 

 

 

 

   

L'interno del Fortino

 

Il Ristorante

 

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