OFFIDA


Testi: Vikipedia.it 

www.comune.offida.ap.it    

 

 

 

Offida viene considerato uno dei borghi più belli d’Italia che vanta uno dei centri storici più interessanti e meglio conservati della zona. Di antichissime origini, il toponimo deriverebbe da un’antica divinità, il dio Ophis. Un’ aurea di misticismo avvolge il paese di Offida, importante centro spirituale in passato, di cui oggi si conservano importanti reliquie nelle numerose chiese locali, tutte legate a dei miracoli. Interessante è la Rocca all’ingresso del borgo voluta da Papa Innocenzo VIII e progettata dal fiorentino Baccio Pontelli nel XV sec. Poco distante troviamo l’Ospedale Civile dell’architetto Pietro Maggi, con facciata neoclassica, e il monumento alle Merlettaie dedicato all’attività artigianale tipica di Offida: il merletto a tombolo. Passeggiando per le vie del borgo è possibile ammirare le botteghe e i negozi che espongono manufatti realizzati con questa antica tecnica.
Bellissima è la piazza medievale con la Collegiata (XVIII sec.) legata al culto della Madonna del Palio a cui si attribuisce un miracolo, il Palazzo Comunale (XIII sec.), uno dei più belli delle Marche e il Teatro Serpente Aureo, inaugurato nel 1820. Di grande interesse è la Chiesa di S.Agostino, di impianto barocco, che conserva le reliquie del miracolo eucaristico di Lanciano.
Ad Offida è possibile visitare alcuni interessanti musei all’interno di Palazzo Castellotti: il Museo Archeologico, la Pinacoteca comunale e il Museo delle Tradizioni Popolari con la mostra permanente dedicata al Merletto a Tombolo.
Offida è nota anche per la sua ricchissima tradizione enogastronomica: luogo di produzione di vini DOC, ad Offida possiamo assaggiare piatti tipici come il chichì ripieno e i funghetti, dolci tipici.

 

Santa Maria della Rocca

   
     

 

Sita all'estremo occidentale dell'abitato, risulta circondata su tre lati da altrettanti dirupi che la ritagliano esaltandone l'imponenza e aprendola allo sguardo di due vallate. La grande costruzione in laterizio in stile romanico-gotico si deve al Maestro Albertino che la eresse nel 1330 sulla preesistente piccola chiesa benedettina.

 

 

 

Piazza del Popolo

     

Palazzo comunale. Costruito tra il XIII e il XIV secolo (torre centrale merlata). La facciata è preceduta da un portico a 7 arcate con un'elegante loggetta a 14 arcate alzata nel XV secolo. All'interno vi è una piccola pinacoteca con opere di Pietro Alamanno e Simone de Magistris da Caldarola. Nell'archivio storico comunale si conserva, tra l'altro, il catasto pergamenaceo mutilo del XIV secolo forte di ben 70 pergamene in caratteri gotici.

 

 

Chiesa Collegiata

   
     
 

Costruita tra il 1785 e il 1798 dall'architetto ticinese Pietro Maggi, che andò a sostituire e modificare profondamente il disegno dell'ascolano Lazzaro Giosafatti; ha un interno in stile neoclassico Luigi XVI e una facciata realizzata solo alla fine dell'Ottocento in stile eclettico di laterizio e travertino. All'interno, fra l'altro, vi si conservano un cofanetto ligneo duecentesco con 26 figurette eburnee di arte settentrionale, una croce astile del Trecento, un reliquiario del Quattrocento, un gruppo ligneo del Cinquecento, un crocifisso ligneo di Desiderio Bonfini (1612), pitture dei secoli XIV, XV e XVI (scuola crivellesca e scuola di Pietro Alemanno). Il coro intagliato con colonnine tortili e specchi in radica di Verona a due ordini di 14 stalli fu realizzato da Alessio Donati per la chiesa di Santa Maria della Rocca ma venne trasferito nel 1794 nella Collegiata, insieme alle reliquie di San Leonardo di Noblac conservate in un'urna posta all'interno dell'altare maggiore, anch'esso in legno. Il 12 novembre 1994 è stato collocato nel terzo altare di sinistra il corpo del beato Corrado da Offida traslato solennemente da Perugia, dove era stato custodito nella ormai non più consacrata Chiesa di San Francesco al Prato. La chiesa, nonostante la distanza, ha risentito della forte scossa di terremoto verificatasi a L'Aquila il 6 aprile 2009: infatti il giorno del terremoto si sono staccati alcuni pezzi di intonaco dal campanile.

 

Tombolo (Merletto)

 
 
 

Il merletto a tombolo è un pizzo fatto a mano che viene realizzato in tutte le parti d'Italia. Con il termine tombolo si indicano sia il merletto in sé che lo strumento usato per realizzarlo. Pizzo delicato e raffinato, viene realizzato con filo di cotone molto sottile, richiede molta abilità, esperienza e pazienza. Il tombolo è un cuscino che solitamente ha forma cilindrica (ma non sempre: per esempio quello usato a Sansepolcro ha forma appiattita).
Sul supporto viene fissato, con degli spilli, il foglio con il disegno del merletto. La lavorazione comincia con punti filza che seguono alcune parti del disegno, poi si procede all'intreccio utilizzando come strumenti dei bastoncini detti fuselli attorno ai quali viene arrotolato il filo necessario alla lavorazione.

 

I fuselli usati nelle realizzazioni più complesse possono essere anche un centinaio, mentre per quelle più semplici bastano poche coppie. Con i fuselli le merlettaie eseguono intrecci da tessuto, nodi, legature, che possono andare a coprire anche grandi superfici (un'intera tovaglia).
Alla fine del lavoro, il pizzo è staccato dai punti di supporto, e può essere fissato a una stoffa o utilizzato così come è, a seconda della sua grandezza. In funzione delle dimensioni del filato, il merletto risulta più o meno pregiato e raffinato.

 

Torna su