III

IL TRAM ELETTRICO


 

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Su le salite o in casi particolari, un marchingegno fatu a posta faceva calà un po' de rena su i binari, davanti a le rote motrici, de modo che nun slitassene. El pasegero che vueva calà giù avisava el manovratore tirando 'na cordicela che coreva in alto, vicino a le maniglie pe tenesse, e che faceva tintinnà 'n'altra campanela.
Dato che la velocità nun era tanta, el tranve se pudeva pià al volo sia per montà su che pe calà giù stando atenti a nun fa cume el Gobo de Tajarì che cià fatu un cascatò proprio giù pel Corso e la gente ch'el vuleva aiutà ja deto un po' scociato: ma nun possso calà giù cume me pare?!....

 

 

Una bella veduta di corso Vittorio Emanuele III fitto di tende parasole e con un transito notevole; la gente passeggia tranquillamente in mezzo alla strada e un carro attraversa il binario proprio davanti al tram.  

 

 

 

Il tram che collegava il rione periferico di Piano San Lazzaro con il centro della città; da notare in questa, come in tante altre vetture, la vistosa tabella pubblicitaria.

 

Questo è el tranve del Pià fermo davanti a la casa d'ì Dazieri; è cul rimorchio perché la linea del Pià era sempre piena de gente, e po ' la matina, prima de le oto, cun quatro soldi ce pudevi fa l'andata e ritorno. Quando el tranve traversava la cinta daziaria se duveva fermà pe fa montà su i dazieri che cuntrulavane che la gente avesse sdaziato quelo che era obligatorio! A bordo del tranve oltre al manovratore c'era un bijetaro che duveva passà in mezu a la gente, cu la borsa a tracola indò teneva soldi e biglieti, pe riscote uno per uno da tuti i pasegeri el prezo de la corsa e fa a cagnara cu le canaje che facevane de tuto pe nun pagà! C'erane pure i viagiatori clandestini esterni, tacati intel tubo del Westinghause e a sede intela fascia del respingente: questi de solito, erane fioli che se tacavane pel gusto de fasse un viageto a gratisse; ma la Direziò del tranve intela fascia cià messo tuti i chiodi, longhi e guzi, ma incumè i fioli ce se tacavane lustesso!....

 

Una splendida voto del cavalcavia lato corso C.Alberto; in fondo a sinistra il Palazzo Gozzi, detto "Palazacio", sotto i cui archi c'era "el spacio del sor Bianchi". Il fabbricato, danneggiato dai bombardamenti, fu fatto saltare dagli alleati con le cariche di esplosivo per allargare il piazzale del Conocchio, deposito di camion e carri armati; in fondo a destra la scuola De Bosis.

 

 

Quando el tranve del Pià passava soto el cavalcavia, che nel fratempo era stato costruito, c'era chi calava giù al Palazacio, 'ndava a prende le sigarete al spacio del Sor Aristide Bianchi (e dà un'ochiata pure a le comesse ch'erane le più bele d'Ancona), e po' ripiava, sopro el cavalcavia, el stesso tranve che intanto aveva fatu el giro de la staziò! Un tranviere, un certo Catena, era un tipo piutosto singolare; un giorno montò su al Mandrachio un amico che se racomandò: Oh, Catena, tira via, vede un po', si no me perdo el treno!....Catena girò el breto cu la visiera indietro, partì a tuta birra e nun se fermò più fino a la staziò saltando tute le fermate!

 

 

Via Nazionale, oggi via Marconi: a sinistra gli uffici, l'officina ed il deposito dei tram; in fondo, a sinistra, il bel viale alberato in doppia fila in mezzo al quale passava la linea tranviaria; in primo piano, a destra, la scuola Stamura, che conserva nell'atrio una lapide dedicata all'eroina anconitana

 

El Riò dela fetina ancora nun c'era ma c'era el Corso Tripoli che se stava slargando, cuscì fu ben acolta la linea che da via Marsala, l'Ospedale novo, Corso Tripoli, rivava fino al Tirassegno che era indò ogi c'è el campo sportivo dorico. Qualche problema el davane la salita dietro el Tribunale e la relativa curva in alto, molto streta, che faceva fischià le rote per l'atrito sui binari (e fa smove i vermini muti a queli che stavane de casa lì intorno); ma dopo i manovratori se rifacevane su Corso Tripoli, in legera discesa, indò passavane velocemente cu l'aceleratore a.... tavuleta!

 

Il nuovo Ospedale Umberto I°, ai suoi tempi uno dei migliori d'Italia; il 24 giugno 1909, alla presenza del Re, fu posata la prima pietra sotto la soglia del portone: conteneva una pergamena racchiusa in un tubo di piombo murato in apposito foro. I due tram stanno incrociandosi nel tratto di doppio binario posto su corso Tripoli.

 

 

Ancora la curva del Sagramento, scendendo da Corso Vitorio Emanuele, era un po' disgraziata e cuscì più de 'na volta el tranve cui freni roti è 'ndato dritu dritu drento la barbieria 'El spechio d'oro'.... sa che scroscio de vetri e de spechi!....

 

 

Corso Vittorio Emanuele II: il tramway sta scendendo verso il SS. Sacramento; nel palazzo chiaro in fondo era ubicata la famosa barbieria "El spechio d'oro". A destra, in primo piano, in quel fabbricato con le finestre ad arco c'era l'Apollo, un "cafè chantant" molto rinomato all'inizio del secolo; nei sotterranei c'erano sale da biliardo e nei piani superiori sale da orchestra e spettacoli. E' rimasto famoso il duo Califano: canto e danza la moglie e pianoforte il marito; era una coppia così affiatata che nel vernacolo anconitano si diceva di due persone inseparabili: pare la copia Califano.

 

Ancora pel tranve eletrigo fu emesso el regolamento che pudemo lege intele pagine seguenti.

 

 

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