V

IL TRAM ELETTRICO


 

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Avrè notato che drento a le veture nun se pudeva fumà e mancu sputà per tera; chisà se se pudeva sputà dal finestrì?... La Socetà duveva stà atenti a lubrificà ben bè le rutaie specialmente intele curve de modo che, quando pasava el tranve, le rote nun stridesse cume sucedeva a la curva in cima a via Marsala che dava logo a le vivaci pruteste d'j abitanti.

 

"El tranve del Pià" sta transitando su C. Carlo Alberto davanti allo Stabilimento Confezioni di Giannini e, a destra, alla fonderia di Oddo Rotelli che passò successivamente all'Ing. Zucchi.

 

 

 

Il tram di Falconara con rimorchio sta passando a fianco della Stazione Ferroviaria sul lato dove c'era l'Ufficio Postale; in primo piano un carro a quattro ruote con due cavalli al tiro più uno di scorta.

 

El Municipio se becava la beleza de otantacinquemila biglieti a l'ano a metà prezo pr'j maestri elementari, p'rj dazieri, p'rj famigli, ecc. Nun se pudria fa pure ogi, magari metendoce pure i pensionati?.... Intanto che Ancona se svilupava e se slargava, ancora i borghi, specialmente lungo la costa, tendevane a ingrandise. Palumbela, Turete, Palumbina Nova, Palumbina Vechia e Falconara imposero la soluziò del prublema del trasporto publico cun mezi publici a la porta de tuti; e po' c'erane, oltre a l'interesse funzionale tra Ancona e i borghi costieri, ancora el rapido svilupo de le località balneari sempre più frequentate da le famiglie.

 

In particolare richiamavane i bagnanti le località de Palumbina Nova e Palumbina Vechia perché ciavevane 'na spiagia da sogno, tuta sabia e cul'acqua bassa ch'era l'ideale pr'i fioli. Po' c'era la spiagia de Palumbela cul Stabilimento de la Salute indò s'arivava cul sotopasso a la ferovia, e , per chi nun jè piaceva la sabia, c'era la spiagia breciosa de Falconara che se ragiungeva cul sovrapasso a la ferivia. Così l'urbanizaziò costiera fra Ancona e Falconara cunvinse j aministratori a cedere a la presò popolare e finalmente intel 1913 fu realizato el servizio tranviario extraurbano fra Ancona e Falconara. Fu un sforzo colossale perchè se duvè stende ben 7800 metri de binario oltre ai doppi trati pe l'incrocio de le veture, tuta la palificaziò a sostegno de la linea eletriga d'alimentaziò, la centrale pe la corente necesaria e in ultimo la scelta del tipo de motrici e rimorchi che nun oudevane ese picole cume quele de la cità.

 

Piazzola di scambio a Palombina; si sono già incrociate le vetture: quella in primo piano diretta in Ancona, l'altra verso Falconara; sulla destra si vede il cavalcavia per l'accesso alla spiaggia.

 

 

Nell'accordo, oltre che il Comune e la Società, prese parte anche l'Aministraziò Provinciale che si impegnava a sue spese per la prosecuziò e el completamento de la linea. Erane le ultime speranze de realizà progeti de tranvie extraurbane de cui se parlava da tanti ani e che duvevane culegà Loreto, Osimo, Falconara, Chiaravalle, Jesi, Filottrano pe chiude l'anelo a Loreto. Se tratava de progeti un po' fantasiosi che la rapida fortuna de le autocorriere col motore a scopio stava anulando giorno dopo giorno.

 

 

Piazzale della Stazione Ferroviaria di Ancona con transito di tram di città; notare i due "vespasiani" davanti all'ingresso e un'autocorriera ferma in basso. I due carri sono: il primo di "Antò de Falasco" con il cavallo "Palì" e dietro Mario con il cavallo Marco; ambedue i cavalli hanno la testa ricoperta con un rudimentale "capelì" contro l'insolazione.

 

La convenzione venne sotoscrita el 19 magio 1913 da l'Ing. Moroder per la Provincia, da l'avocato Veschi, Sindaco d'Ancona e daj Ingg. Rossi e Polacco per la Società; la concessione fu poi perfezionata definitivamente col contratto del 7 genaro 1914. Le veture de sta nova linea erane un po' più grandi de quele de cità, erane 'na specie d'incrocio fra queste e un treno de le ferovie. Ciavevane motori più potenti e veloci per cui pudevane 'tacà ancora dò rimorchi; ciavevane i sedili comodi e girati in direziò de marica; sei grandi finestrini per parte con vetri regolabili e sbassabili d'estate; do grossi fari davanti e un'altro suplementare in alto; do archeti d'alimentaziò che usavane uno per volta secondo la direziò de marcia.

 

Due convogli con rimorchio si incontrano sulla piazzola di scambio della Palombella; sulla destra la recinzione di cemento posta a protezione dei binari ferroviari.

 

 

 

Questa è la famigerata vettura che porta la tabella: Tiro a segno - Stazione - Palombella, che spesso lasciava a terra i passeggeri "palumbelari".

 

Fino alla Palombela arivava la linea citadina ma, racontane i Palombelari, era un po' dificile montace su perché nun 'rivava mai al capolinea. Infati, sicome era a binario unico, se el manovratore vedeva in lontananza cenì giù el tranve de Falconara, se fermava, invertiva i comandi e ripartiva a tuta bira, senza fermase più fino a la staziò. Per questo i Palombelari el chiamavane el tranve fantasma!....

 

El binario cureva sul bordo verso mare de la Strada Nazionale; in pogo più de mezora s'andava d'Ancona a centro a la staziò vechia de Falconara passando e fermandose a la staziò d'Ancona, a la Palumbela, a Turete, a Palumbina Nova e Palumbina Vechia.

 

Come s'è deto prima el binario coreva a fianco de la Strada Nazionale, che nun era asfaltata, ma che se pure el trafico nun era tanto la polvere c'era lustesso.

 

Alora la Direziò del tranve cià avuto un'idea a dì pogo fantastica: inafià la strada cu l'acqua per smorcià la polvere. Fece costruì un carro - bote eletrigo, che puteva andà sui binari, veniva rimpito d'acqua e adoprato d'estate pr'inafià la strada: pe l'insù sghizava a sinistra, pe l'ingiù a destra; dicene che el risultato superò ogni aspettativa....'na bela penzata!

 

Ecco "la penzata dell'Azienda Tranviaria: il carro-botte elettrico per innaffiare la Strada Nazionale che correva a fianco della linea tranviaria; qui si vede "sghizà" verso destra: il carro è diretto verso Ancona.

 

 

Cume s'è deto la linea ciaveva un binario solo e pe fa in modo che pudesse adoprà più motrici, una in senso contrario a qul'altra, l'incrocio fra un tranve ch'andava a Falconara e uno che veniva in Ancona, c'erane le piazole de sgambio; in pratiga qualche trato de dopio binario che pe la linea de Falconara erane a Palumbela, a Turete, a Palumbina Nova, a Palumbina Vechia e davanti a la Staziò de Falconara.

 

Rivati qui le veture andavane avanti e facevane un giro in mezo a le case periturnà dopo al binario principale davanti a la Staziò.

 

 

Il tram che collegava Ancona con Falconara Marittima è fermo davanti alla vecchia Stazione Ferroviaria di Falconara dove c'è già pronto un "fiacarista" con carrozza e cavallo per i collegamenti interni della borgata.

 

Indò c'era el dopio binario, i sgambi duvevane esse girati a mà; questo sucedeva se capisce, ancora pel tranve de cità e per questo, anche pe nun fa calà giù ogni volta el conducente (che saria stato un sfinimento), era stato fato un bugo sul pavimento, de fianco al posto de guida, indò el manovratore, fermandose giusto sopra el sgambio, infilava 'na sprangheta de fero cu la punta a cortelo e la girava mandando l'ago del sgambio a la posiziò giusta!....

 

Piazzola di scambio a Porta Pia: s'incrociano le vetture del tram di Falconara con quello di città; notare che i binari corrono all'esterno di Porta Pia sull'allargamento ottenuto dalla demolizione del bastione di Santa Lucia. Sulla strada sottostante baracchette di legno per la guardia di Finanza.

 

 

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