TOLENTINO Parte Seconda


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IL CASTELLO DELLA RANCIA
 

Il castello della Rancia è uno dei simboli della città di Tolentino, nelle Marche.
Sorge nella contrada Rancia, sulla pianura situata alla sinistra del fiume Chienti. Si presenta come un edificio di forma quadrangolare composto da una cinta merlata rafforzata da tre torri angolari.
Nel luogo sorgeva già nel XII secolo una fattoria-granaio fortificato, grancia, dipendente dalla potente Abbazia di Fiastra. Tra il 1353 e il 1357 venne trasformato nel castello attuale per volere dei Da Varano, Signori di Camerino. A difesa dell'ingresso principale si eleva una delle torri a cui si accedeva mediante un ponte levatoio, sostituito in seguito da uno in muratura. Il mastio è alto venticinque metri ed è costituito da quattro piani, di cui i primi tre sono voltati a crociera. Il piano seminterrato del mastio, illuminato da due alte feritoie a bocca di lupo, fu un tempo usato come prigione come indicano i grossi anelli in ferro infissi alle pareti. Su due lati adiacenti della corte, provvista al centro di una profondissima cisterna, s'innalzano due porticati con archi a tutto sesto sorretti da pilastri cilindrici in laterizio.

 

 

Al primo piano un altro porticato affianca un ampio salone, probabilmente la parte del castello che aveva funzione di residenza. Dal cortile si accede a una cappellina barocca eretta dai gesuiti. Testimonianze non confermate sostengono l'esistenza, al centro del cortile, di un'altra cisterna dove sembra vennero sepolti molti dei caduti durante la Battaglia di Tolentino nel 1815. Secondo la tradizione esisterebbe inoltre una galleria medievale che dovrebbe congiungere il castello alla basilica di San Nicola.

 

CONCATTEDRALE DI SAN CATERVO

 

 

La concattedrale di San Catervo è il duomo di Tolentino, e concattedrale della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia. Nel gennaio del 1961 papa Giovanni XXIII la elevò alla dignità di basilica minore. Il terremoto del Centro Italia del 2016 la danneggia gravemente.L'attuale chiesa è stata preceduta da altri due edifici sacri, edificati sul medesimo posto. Il primo fu il Panteum di epoca tardo-imperiale, primo edificio dedicato a San Catervo, il nobile romano che, secondo la tradizione, portò per primo il cristianesimo nelle terre tolentine, e per questo subì il martirio. Sua moglie Settimia Severina volle questo monumento per il ricordo del suo defunto marito; il monumento diventò la prima chiesa cristiana di Tolentino. Morti anche Settimia e il figlio Basso, anch'essi vennero sepolti nel Panteum. La seconda chiesa fu voluta, dopo il 1256, dai monaci benedettini che vi inglobarono il più antico edificio esistente. La basilica del XIII secolo, in stile gotico, fu totalmente restaurata nella prima metà del XIX secolo in forme neoclassiche. Della chiesa romanica restano alcune parti nella cappella di San Catervo, mentre la nuova chiesa, rispetto alla precedente, ha un orientamento opposto: dove prima c'era l'abside, ora c'è l'ingresso dell'edificio.

 

L'interno della cattedrale si presenta a pianta a croce latina, con tre navate che sono la testimonianza dell'impianto della precedente grandiosa chiesa benedettina, e due cappelle ai lati opposti del transetto. Durante i recenti lavori di restauro, sono stati individuati i pilastri medievali che sorreggevano le volte, intorno ai quali si eressero i nuovi della ricostruzione ottocentesca. A fianco dell'abside vi sono due portoni che immettono uno nella cappella di san Catervo altra reliquia della vecchia chiesa medievale precedentemente detta Cappella della Santissima Trinità, l'altro nella stanza degli scavi della primitiva chiesa.

 

Nella Cappella si conserva il sarcofago del santo, di epoca romana, tra i migliori d'Italia. Le pareti e la volta a crociera ogivale della cappella sono affrescati con dipinti di Marchisiano di Giorgio: l'Adorazione dei Magi, la Crocifissione, una Madonna in trono con Bambino e Santi e, nella volta, Evangelisti e sibille. Nella zona del Panteum (il portone a destra dell'abside entrando dall'ingresso principale) si distinguono le fondamenta del suddetto, al di sotto di un pavimento di vetro, resti degli affreschi del IX secolo, e vari frammenti della decorazione di questa costruzione. Altre pregevoli rimanenze della lunga storia della Basilica sono il portale romanico al fianco della chiesa e il campanile alto 35 metri.

 
TEATRO NICOLA VACCAJ
 

 

Il Teatro Nicola Vaccaj è un teatro di Tolentino. Originariamente denominato Teatro dell'Aquila (in onore del cardinale Filippo Carandini, sul cui stemma di famiglia compariva un'aquila bicipite), dal 1881 è intitolato al musicista Nicola Vaccaj, nativo della cittadina marchigiana.
Il teatro fu progettato nel 1787 da Giuseppe Lucatelli (che ne realizzò anche gli affreschi) ed i lavori per la sua costruzione ultimati nel 1795, ma l'inaugurazione, per via della Campagna d'Italia intrapresa da Napoleone Bonaparte, avvenne soltanto il 10 settembre 1797. Il teatro rimase inattivo dal 1973 al 1985 per un intervento di restauro degli affreschi di Luigi Fontana (risalenti al 1881) e delle scene. Il 29 luglio 2008, durante i lavori di ristrutturazione del tetto, il teatro ha subito un grave incendio, che ha distrutto gran parte dei dipinti del Fontana[2]. Il 10 settembre 2018 Il Teatro Nicola Vaccaj viene riaperto al pubblico[3], nel giorno di San Nicola e nel 221esimo anniversario dell'inaugurazione.

 

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